Alex e' il MIO UOMO, l'uomo che non esiste, o (sempre volendo essere ottimista) che non ho ancora mai incontrato. Ed e' il protagonista delle mie fantasie erotiche, e quindi dei miei racconti.

Alex non e' una bellezza da copertina, ma le donne lo definiscono un bel ragazzo. Perche' a quarant'anni si puo' essere ancora ragazzi. Tutto dipende dall'entusiasmo, e dalla capacita' di usare la fantasia. Alex e' un entusiasta della vita, uno di quegli uomini a cui non basta una vita sola per farci stare tutto quello che sogna.
Alex non e' altissimo, ha un fisico asciutto ma possente. Va in palestra ma non e' palestrato, niente muscolazzi anabolizzati, per intenderci. Capelli rasati, pelle olivastra, e occhi verde scuro, di quegli occhi che quando ti guardano ti fanno sentire gia' in reggicalze a pecorina.
Alex e' un porco.
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Io vivo di fantasie. Ma non mi considero una donna che fantastica perché non ha il coraggio di vivere. Le fantasie sessuali restano tali solo fino a quando si incontra la persona giusta con cui trasformarle in realtà. Alcune invece sono destinate a rimanere tali, perché l'unica eccitazione sta nell'immaginarle. Per esempio e' eccitante una scena di stupro da parte di una mezza dozzina di energumeni modello Lex Steele, ma non mi piacerebbe essere realmente stuprata in qualche vicolo :P

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Il primo approccio cosciente al sesso l'ho avuto verso i 7/8 anni. Sfogliavo di nascosto giornalini e fumetti porno trafugati dal cassetto di mio padre, da Oltretomba a Isabella, da Jacula a Biancaneve, e poi Helga, Lucifera, Satanik e Lucrezia, mostrando fin dall'infanzia un temperamento sessuale molto "maschile". Mi piaceva il sesso pecoreccio, sguaiato, volgare, anche violento ed estremo.
Mi eccitavano gia' da allora le carni esposte ed abbondanti, i culi dilatati e sfondati da enormi cazzoni, le grosse tette strizzate da mani ignoranti. O magari sono state proprio quelle "letture" da camionista a formare la mia sessualità. Chissà.
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