Decisioni

Erano anni che non vedevo un cazzo.
E così ho deciso di mettermi gli occhiali.


Al buio

Lo conobbi in rete. Un incontro casuale, come tanti.
Frequentavamo la stanza  sadomaso di una grande comunità virtuale, prima qualche chiacchiera in pubblico, poi passammo ai messaggi privati.
Sapevo poco dell’argomento, a quel tempo, lui mi aiutò a conoscere, a capire. E i sogni, le fantasie sempre rintuzzate dall’infanzia, presero corpo.
Basta con le parole. Ti voglio. Incontriamoci”.
Brividi. Volevo dire di sì. Ma non sapevo neppure che faccia avesse. E se poi non gli piaccio? E se lui non piace a me?
Ho prenotato una suite all’Hotel Regina, la numero 328. Ti aspetto alle 16. Quando sarai in camera ti spoglierai, lascerai soltanto reggiseno, tanga, reggicalze, calze e scarpe, le stiletto tacco 12. Sarai in penombra. Voglio che entri nella stanza da bagno, al buio. Chiuditi la porta alle spalle. Non mi vedrai, ma io sarò lì, dietro di te”.
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Punto G

So di donne che hanno trascorso la vita intera alla ricerca del punto G.
G come Graal. Chissà se esiste davvero. Personalmente non ci ho mai perso molto tempo. Sarà perché possiedo un alfabeto completo di punti sparsi ovunque, disposti in mappa cifrata.
Decifrarli deve essere un'impresa: nessuno è andato mai oltre le prime lettere del mio alfabeto.


s/m

Sono nata sadica. Da piccola mi divertivo a torturare inermi cuginetti. Sfogliavo un libro sulle torture dell'Inquisizione e di notte facevo sogni bagnati. Avrò avuto sì e no 8/9 anni.
Esauriti i cuginetti, mancando di materia prima, ho rivolto su me stessa il mio sadismo.
E così sono diventata masochista.
Però non datemi mai in mano una frusta. E se vedete uno strano lampo verde nei miei occhi, legatemi le mani.




D/s

Mi piace troppo essere sottomessa da un maschio autoritario per essere una buona Dominante.
E la mia natura è troppo dominante per essere una buona slave.

Eh... è un mondo difficile.


Ma tu che cazzo vuoi?

Dicono che non esistano due cazzi uguali. Come le impronte digitali, ognuno ha la sua particolarità. Se sia vero o no, non mi è dato di saperlo con certezza. Certo, potrei cercare di avvalorare questa tesi, passando la vita toccando e assaggiando tutti quelli che incontro, in nome dell'empirismo (ah cosa non si farebbe per amore della scienza!). Ma voglio restare in campo teorico, e fidarmi.
Anche perché tutto sommato, essendo una fruitrice di porno fin dalla più tenera età, confesso di averne visti veramente tanti, anche solo in immagine. E in effetti mi sono sempre meravigliata della grande varietà di forma, spessore, pendenza, volume, colore, proporzione asta/cappella e via dicendo.
Ma tra tutte queste variabili, quella che più preme è la dimensione. E preme non solo ai maschi, ma anche alle femmine. "Le dimensioni non contano, caro, e poi la vagina è così elastica!". Balle. Contano eccome. Fatti trombare da un "caso matita", e poi vieni a parlarmi di elasticità.

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Modi di dire

C'è un pittoresco modo di dire sulle eccessive esigenze. Quando si chiede troppo a qualcuno, facile sentirsi rispondere "sì, e poi mettimi una scopa nel culo così intanto pulisco anche il pavimento!!".
Beh, in fondo, perché no?