Al buio

Lo conobbi in rete. Un incontro casuale, come tanti.
Frequentavamo la stanza  sadomaso di una grande comunità virtuale, prima qualche chiacchiera in pubblico, poi passammo ai messaggi privati.
Sapevo poco dell’argomento, a quel tempo, lui mi aiutò a conoscere, a capire. E i sogni, le fantasie sempre rintuzzate dall’infanzia, presero corpo.
Basta con le parole. Ti voglio. Incontriamoci”.
Brividi. Volevo dire di sì. Ma non sapevo neppure che faccia avesse. E se poi non gli piaccio? E se lui non piace a me?
Ho prenotato una suite all’Hotel Regina, la numero 328. Ti aspetto alle 16. Quando sarai in camera ti spoglierai, lascerai soltanto reggiseno, tanga, reggicalze, calze e scarpe, le stiletto tacco 12. Sarai in penombra. Voglio che entri nella stanza da bagno, al buio. Chiuditi la porta alle spalle. Non mi vedrai, ma io sarò lì, dietro di te”.
Ci sono sensazioni che è quasi impossibile rendere a parole. Quelle contrazioni dello stomaco che si propagano a salire fino al cervello, e a scendere fino alle ginocchia. Quei battiti del cuore che stringono alla gola, premono il diaframma spezzando il respiro; li senti così forti da avere la certezza che chiunque possa udirli. E quel languore che ammorbidisce i muscoli e bagna la fica.

Mi ritrovai a premere il bottone numero 3 dell’ascensore, e poi a cercare di tener ferma la mano per aprire quella porta.
Un salottino stile Impero, e una stanza grande, comoda, ovattata. Tende chiuse, una sola abat-jour accesa, velata da un telo. Mi spogliai come da istruzioni, aprii la porta del bagno e la richiusi.
Il predatore era lì.
Il suo respiro dietro di me, il calore della sua presenza. Era tutto quello che potevo percepire nel buio totale.
Non una parola, non un gesto.
L’emozione mi piegava le ginocchia. Poi sentii le sue mani. Mani grandi, calde. Mi sfiorarono appena quando mi chiuse gli occhi con una benda morbida.

Mi ritrovai sul letto, i polsi legati alla testata.
Dita esperte e una lingua da porco a frugarmi dappertutto. Un crescendo di sensazioni, acuite dalla vista preclusa. Sentivo rigagnoli di umori colarmi dalla fica al buco del culo.
E proprio lì, in quella mia fica pulsante, si concentrò la sua perversione.
Le prime tre dita entrarono accolte con brividi di piacere.  Quelle dita così grandi, quelle mani da gigante…
Quattro dita, fino alle nocche, e sudavo, il cuore impazzito.
Lentamente ma senza esitazioni, la sua mano fradicia di umori si insinuava dentro di me, e la sua lingua sul mio clitoride gonfio dava sollievo a quel dolore che martellava le tempie.
Persi del tutto il senso del tempo, dello spazio. Esisteva solo la mia fica, ero fatta solo di fica. La mia fica che si dilatava e urlava accogliendo quella mano enorme. Dolore e piacere, così fusi assieme che non sapevo più se fosse la lingua a darmi dolore, o quella mano che mi sfondava.
Una voce bassa e roca: “Ancora un po’, apriti, voglio entrare dentro di te”.
Chiuse la mano a pugno ed entrò.

Una poetessa americana, Natalie Clifford Barney, diceva “I sadici, per lo meno, non sono indifferenti alle sofferenze che provocano”. Come in un’esperienza extracorporea, “vedevo” il suo braccio muoversi  lentamente, il suo pugno ruotare nella mia fica, sfilarsi colante umori e affondare ancora in una bestiale scopata. E sentivo il suo respiro pesante, crescere in affanno col mio.
Ora lasciati andare, voglio sentirti venire. Se vuoi che questo dolore finisca, dammi il tuo orgasmo”.  E riprese a succhiarmi il clitoride mentre affondava fino all’utero.
Più che la sua lingua, fu quella frase se vuoi che questo dolore finisca, dammi il tuo orgasmo. E l’orgasmo venne.
Molto tempo dopo, quando i singhiozzi erano ormai spenti, e le lacrime solo una brina salata tra le mie ciglia, vidi quella mano da gigante. E vidi i suoi occhi.

11 commenti:

Simonedejenet ha detto...

22:11, 28 agosto, 2011 -


Uhm...

Peccaminoso ha detto...

15:44, 30 agosto, 2011 -


intrigante molto intrigante ma se devo essere sincero non ho capito se a te sia piaciuto...

mente_perversa ha detto...

18:24, 30 agosto, 2011 -

molto bello e con nsuspence finale che non guasta maie che lascia libera interpretazione. che sia vera o meno la storia non ha importanza ma, come dico sempre io, sono le sensazioni e gli impulsi mentali che regolano l'andamento fisico del corpo e i suoi piaceri...la sola idea dell'incontro, delle parole..ti rendevano propensa al godimento, ancor piu' dell'atto in se'...se non ho interpretato male...

seXcessive ha detto...

19:21, 30 agosto, 2011 -


I post con il tag "Esperienze personali" raccontano sempre di esperienze realmente vissute. Questo fu il mio primo approccio cosciente adl mondo BDSM. Diversi annetti fa.
L'unico particolare inventato è il nome dell'albergo :)
Sicuramente è stata un'esperienza molto forte, dal punto di vista psicologico forse più che fisico.
Ripensandoci, dopo diversi anni (era il 1999), mi rendo conto che fui davvero un'incosciente. Ok che il web non era ancora la fanghiglia divenuta in seguito, ma sarei potuta incappare in un maniaco :)

Simonedejenet ha detto...

22:41, 30 agosto, 2011 -


... perché quello ... non era un maniaco? :O

seXcessive ha detto...

23:09, 30 agosto, 2011 -


Fidati, Simon, io ero molto peggio di lui :)

blualessandro ha detto...

01:23, 31 agosto, 2011 -


Che coraggio, innanzi tutto...
Credo che avrai immolato parecchie migliaia di neuroni sull'altare di un'esperienza così.
Molto bello il tuo modo di esprimerti, davvero un piacere leggerti.

Alessandro


P.s. Greta mi ha detto di te...

mente_perversa ha detto...

12:16, 31 agosto, 2011 -


si sex..forse sei stata un po' incosciente..oggi non l'avrei mai suggerita a nessuna delle mia amiche e hai un po' rischiato..ma... cosa vuoi farci..volere e vivere le passioni e' un motore talmente forte che bloccarlo comporta solo inutili e stupide repressioni! usare il cervello e godere del proprio mondo, allora..questo si che porta ai veri e increbili piaceri che si hanno dentro..e te lo dice uno che di inibizioni ne ha poche :-)

seXcessive ha detto...

22:34, 31 agosto, 2011 -


@mente_perversa Condivido interamente, e grazie :D

@blualessandro Grazie anche a te, e a Greta per averti indicato questo luogo di perdizione ;)


E grazie a tutti, per l'intelligenza, la maturità e il garbo dei vostri commenti.
E' un piacere per me leggervi e confrontarmi con menti così aperte e vivaci :)

Anonimo ha detto...

10:53, 01 settembre, 2011 -


una donna che ho conosciuto al buio ha fatto la tua stessa cosa e concordo sul fatto che è qualcosa di davvero eccitante..lei tremava dalla paura ..poi ci ho pensato io a rassicurarla.. baci dottore

ben29 ha detto...

13:13, 20 settembre, 2011 -

un appuntamento al buio... ha sempre un sapore strano, anche rischioso certo... e può essere però piacevolmente devastante se, come mi pare, ti ha saputo... prendere... e quella mano da gigante che entra e il tuo orgasmo tra i singhiozzi... chissà i tuoi occhi invece com'erano...
ben